All’università dei motori di Spa-Francoshamps con una prestazione di forza con pochi e illustri precedenti in Formula 1 vince Max Verstappen che porta la propria Red Bull a compiere una rimonta stellare dalla 14esima alla prima posizione in meno di 15 giri! Che il pilota olandese avesse il piede particolarmente pesante sull’acceleratore questo weekend era noto a tutti già dalle qualifiche ma il fatto che nemmeno la Red Bull stessa con Perez riusciva a stare dietro all’attuale campione del mondo è indicativo della prova data dall’olandese che il prossimo weekend rientrerà nella casalinga Zandvoort in uno stato di forma che lo avvicina sempre più al secondo mondiale.
FERRARI LOGORATA NELL’ORGOGLIO COME LE GOMME
Se il secondo è il primo dei perdenti, il terzo è lo stoico che ha corso e riscattato per se uno scampolo di gloria? Potremmo riassumere cosi il secondo posto di Perez arresosi allo strapotere di Verstappen ma sopratutto il terzo posto di Carlos Sainz, che riscatta almeno per orgoglio personale una gara dove la Ferrari si è mangiata le gomme con un degrado anomalo e ha perso anche la velocità in curva con cui fino a ieri sembrava poter un minimo rispondere alla Red Bull. Stesso destino è toccato anche a Leclerc, che nelle prime fasi di gara stava tallonando Max nella sua rimonta ma è stato poi obbligato a fermarsi al terzo giro per una preoccupante puzza di bruciato provocata da una visiera a strappo di Verstappen “raccolta” in pista dal cestello del freno di Leclerc. Il monegasco dopo una gara in sofferenza mai oltre la quinta posizione inciampa anche in una beffarda penalità di 5” (di cui apprende solo al parco chiuso dalla tv francese) che lo retrocede sesto per l’eccesso di velocità in pitlane dopo aver montato le soft per togliere almeno il punto del giro veloce a Verstappen. Se questa voleva essere la gara della riscossa Ferrari si è trasformata invece nella ennesima dimostrazione d’orgoglio e resilienza di due piloti che troppo spesso lottano logorati da problemi meccanici e di strategia contro avversari che di logorante, hanno solo lo scendere dalla macchina.
HAMILTON TRA LE STELLE, LA CLASSE DEI VETERANI E LA VELOCITA’ DEI GIOVANI
Se davanti la Red Bull ha chiuso immediatamente ogni contesa per vittoria e podio, nel resto della griglia lo spettacolo non è mancato fino all’ultimo giro: Russell tira fuori da una Mercedes nuovamente sottotono una quarta posizione insperata mentre Albon con la Williams difende con le unghia e con i denti il decimo posto e conferma quanto buono fatto ieri in qualifica. Gasly invece annulla la partenza dalla pitlane per dei problemi avuti in griglia e arriva nono alle spalle di Sebastian Vettel che si toglie delle soddisfazioni nella sua “ultima” Spa. Anche l’altro veterano Fernando Alonso concede una prova di gran classe tagliando il traguardo in quinta posizione ma a fare ancora più scalpore è sicuramente il “colorito” team radio con cui nel primo giro ha definito Hamilton “un idiota che sa guidare e partire bene solo da primo”.

Tutto è scaturito da un violento contatto avuto alla curva in uscita dal rettilineo del Kemmel dove per stessa ammissione di Hamilton quest’ultimo ha chiuso troppo Alonso e nel contatto la Mercedes si è letteralmente sollevata sopra l’anteriore sinistra di Alonso per poi sbattere violentemente all’atterraggio e riempire d’olio la pista; fuori per contatto anche un incolpevole Bottas colpito da Latifi in testacoda nella ghiaia.
Menzione d’onore per Schumacher che passa all’Eau rouge il compagno Magnussen, ed Ocon settimo al traguardo, che nel passare Vettel e Tsunoda replica al rettilineo del Kemmel il sorpasso di häkkinen su Zonta e Schumacher nel 2000; due piccole ma sostanziali risposte al perchè Spa-Francoshamps debba rimanere in calendario.



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