Dopo aver scoperto due campionati molto curiosi negli scorsi articoli, torniamo a raccontarvi in questa terza puntata del format Campionati di Calcio nel Mondo, una competizione da molti presa in disparte, quando in realtà abbiamo di fronte una successione di Storia e Trionfi: parliamo del Campionato serbo.
La SuperLiga serba

La SuperLiga, chiamata Mozzart SuperLiga Srbije per motivi di sponsorizzazione, è la massima divisione del campionato serbo di calcio.
Il campionato è composto da 16 squadre. La squadra più titolata della SuperLiga è il Partizan, club della capitale Belgrado, che dopo lo scioglimento della Jugoslavia ha vinto 16 titoli. Seconda in palmarés figura la Stella Rossa, che ha 13 campionati ed è l’unica squadra del paese a vantare una Coppa dei Campioni, quella dell’ edizione 1990-1991.
La SuperLiga occupa il 16º posto nel ranking UEFA per competizioni per club.
Il campionato serbo nacque nel 1923 durante il Regno di Jugoslavia. Durante gli anni le vicende dello stato serbo hanno visto disputarsi diversi campionati: dal 1945 al 1991 si disputò la Prva Liga per le squadre della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, dal 1991 al 2003 la Prva savezna liga per le squadre della Repubblica Federale di Jugoslavia e dal 2003 al 2006, infine per le squadre della Serbia e Montenegro.
Il campionato è formato da un girone all’italiana di sedici squadre: ogni squadra incontra tutte le altre due volte, una in casa e una in trasferta, per un totale di trenta partite. La federazione serba ha deciso di ridurre a 14 il numero di squadre, a partire dalla prossima stagione, al termine del girone ci saranno due poule, la prima per proclamare la squadra Campione di Serbia, che verrà ammessa al secondo turno preliminare della UEFA Champions League, mentre seconda e terza classificata ai turni preliminari della UEFA Conference League, insieme alla vincitrice della coppa nazionale. Le ultime quattro squadre classificate nella poule salvezza retrocederanno in Prva Liga Srbija, la seconda serie nazionale.
Analisi delle squadre top
Immergiamoci sull’analisi delle squadre più importanti e cominciamo con la più titolata, il Partizan.
Partizan

Il Fudbalski klub Partizan è una società calcistica serba con sede nella città di Belgrado. Fondata il 4 ottobre del 1945 da una società polisportiva. Fu una delle prime sezioni istituite del Sportsko Društvo Partizan e prese parte all’Associazione Sportiva Jugoslava,oggi Associazione Sportiva Serba. Oltre alla sezione calcistica, includeva ben 25 altre discipline, tra le quali la squadra di pallacanestro, il KK Partizan Belgrado e il VK Partizan Belgrado, squadra di pallanuoto.
Il club fu fondato da partigiani jugoslavi. Nei 75 anni di attività, la squadra ha disputato 75 campionati nella SuperLiga conquistando 27 campionati nazionali, 16 coppe nazionali, una supercoppa nazionali, una Mitropa Cup, una Uhrencup e un Torneo di Viareggio. Grandi sono state le vittorie e quelle mancate per un soffio: una finale di Coppa dei Campioni nel 1966 persa con il Real Madrid per 2-1, undici volte è riuscito ad andare oltre la fase a gironi nelle coppe europee. Il Partizan partecipò alla primissima edizione della Coppa Campioni nel 1955, giocando la prima partita del torneo contro lo Sporting Lisbona finita per 3-3. Divenne il primo club dell’est europa nel giocare una finale di Coppa dei Campioni, dopo avere eliminato il Manchester United nelle semifinali del torneo. Negli ultimi anni la squadra ha partecipato alla Champions League dell’anno 2003-2004 inserita nel girone con Real Madrid, Porto e Olympique Marsiglia dopo avere eliminato nell’ultimo turno di qualificazione il Newcastle United. Il Partizan partecipa anche all’edizione 2004-2005 della Coppa UEFA raggiungendo gli ottavi di finale dove viene eliminato dal CSKA Mosca, che diverrà campione in quell’edizione, per un risultato complessivo di 3-1 (1-1 andata; 0-2 ritorno).
La squadra FK Teleoptik che milita nella seconda divisione serba è di proprietà del Partizan. Secondo la federazione UEFA il Partizan possiede il secondo miglior settore giovanile europeo, dopo quello dell’Ajax.
Il Partizan Belgrado è la seconda squadra più tifata in Serbia dopo la Stella Rossa. I supporters locali della formazione costituiscono il gruppo ultras denominato Grobari, una delle tifoserie più accese al mondo. La partita più attesa dell’anno è proprio il derby tra Partizan e Stella Rossa, che è stato classificato tra i 10 derby più accesi del mondo riuscendo in passato a raggiungere la bellezza di 108.000 spettatori.
Giocatori che sono passati per il Partizan e hanno fatto la differenza in Italia sono sicuramente stati l’ex Inter Stevan Jovetić, gli ex granata Adem Ljajić e Saša Lukić, L’ex viola Stefan Savić, l’attuale difensore della Fiorentina Nikola Milenković e il numero 9 bianconero Dušan Vlahović.
Stella Rossa
Dall’altra parte di Belgrado troviamo invece un’altra squadra che ha fatto la storia del calcio serbo: la Stella Rossa.

La Stella Rossa con i suoi 19 titoli nazionali, dodici Coppe di RSF Jugoslavia, sei Coppe di RF Jugoslavia, tre Coppe di Serbia e Montenegro, cinque Coppe di Serbia e la Champions League vinta al San Nicola di Bari nell’edizione 1990/91 contro l’Olympique Marsiglia ai rigori, è la seconda squadra con più titoli in Serbia.
Lo stadio Rajko Mitić è uno stadio polifunzionale di Belgrado che ospita le partite di calcio interne della Stella Rossa Belgrado e quelle della nazionale serba.
Nel 2018 è stato citato dalla UEFA come uno dei tre migliori prati d’Europa, durante i primi incontri di Champions League.

Storia dello Stadio
Lo stadio deve la sua costruzione al successo della Stella Rossa di Belgrado, fondata nel 1945 con il sostegno del nascente regime.
L’SK Jugoslavija Stadion viene così distrutto nel 1959 per far posto al nuovo stadio, chiamato semplicemente Stadion Crvena zvezda (“Red Star Stadium”).
Perché si chiama Marakana?
Nome fortemente legato al Sud America. L’assonanza Marakana con quella del celebre stadio brasiliano è dovuta alla grande capienza avuta in passato dalla struttura: lo stadio infatti, fino alla ristrutturazione di fine anni 90, poteva contenere oltre 100.000 spettatori.

Il record di spettatori per la coppa delle coppe
Piccolo grande primato: il record per l’incontro di Coppa delle Coppe 1974/75 Stella Rossa Belgrado-Ferencváros del 23 aprile 1975 è di 110.000 spettatori.
Capienza odierna
Il più grande stadio del Paese. Oggi il Marakana ha una capienza di 55.538 spettatori ed è il gioiello serbo per quanto riguarda gli impianti calcistici: non è un caso che la nazionale disputi proprio qui le sue partite.
La struttura
Una progettazione architettonica particolare: questo stadio ha la peculiarità di essere in gran parte interrato sotto il livello del suolo.
Il calore del Marakana
Il Marakana è considerato uno degli stadi in Europa con “l’atmosfera più calda” e con i tifosi più violenti d’Europa: “Hell of the Marakana”.
Ogni partita inizia con l’arrivo nel corridoio rosso, per raggiungere il campo, dei giocatori ospiti, che sfiorano letteralmente le trubune dei tifosi.
L’uscita non è al centro, ma vicino all’angolo dei tifosi della Stella Rossa. Questo è diventato segno di spavento per i tifosi che vengono dalle altre parti del mondo.

L’Europeo del 1976 e Panenka
Anche semifinale e finale del Campionato Europeo del 1976 sono state disputate qui. La prima persa dalla Jugoslavia 2-4 contro la Germania Ovest ai supplementari, e poi la finale vinta dalla Cecoslovacchia a spese dei tedeschi per 5-3 nella lotteria dei calci di rigore dove protagonista fu il famoso rigore di Antonín Panenka.
La Finale persa dalla Juventus
30 maggio 1973, finale di Coppa dei Campioni. Ajax-Juventus, finisce 1-0 per gli olandesi. Il teatro è proprio il Marakana.
Il gol di Rep al 5′ minuto fu sufficiente per stendere i bianconeri.
Palmarés europeo
È l’unico club ex-jugoslavo e serbo ad essersi aggiudicato una coppa europea, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale, quest’ultima vinta nel 1991 allo stadio nazionale di Tokyo contro il Colo-Colo. In ambito internazionale vanta anche il raggiungimento di due semifinali di Coppa dei Campioni, una semifinale di Coppa delle Fiere, una semifinale di Coppa delle Coppe e una finale di Coppa UEFA, persa nel 1978-1979 contro il Borussia M’gladbach.
Giocatori storici
Tra i tanti giocatori che sono passati per Belgrado non si può non citare un giocatore che ha fatto la Storia sia in terra serba che nel nostro calcio: Siniša Mihajlović.

Mihajlović, cresciuto nelle giovanili del Vojvodina, nel 1990, a 21 anni, venne addocchiato dagli osservatori della Stella Rossa. A Belgrado visse due stagioni indimenticabili e, se solo non fosse scoppiata la guerra, sarebbero state molte di più. Oltre ai due campionati jugoslavi fu tra i protagonisti del più grande trionfo del calcio balcanico: la Coppa dei Campioni 1990-91. In quel di Bari Mihajlović fu il quarto rigorista e lo segnò senza problemi spiazzando Pascal Olmeta ed esultando pochi istanti dopo per aver portato per la prima e unica volta Belgrado sul tetto d’Europa. In biancorosso fece vedere le sue grandi abilità da calcio di punizione e così, quando nel 1992 iniziò la guerra, partì per l’Italia destinazione Roma. Ma sarà qualche anno dopo, non più in giallorosso ma in biancoceleste che Siniša legherà i suoi anni migliori della carriera diventando così un’icona della Serie A degli anni ’90 per essere il difensore dal sinistro d’oro e cecchino sulle punizioni.
Altro giocatore che è considerato un’icona per la Stella Rossa è Dragan Dzajić
da molti indizzato come il miglior giocatore che la Jugoslavia abbia mai avuto.

In rosa fin da quando aveva 15 anni, Dragan Dzajić riesce a fare il suo debutto con la nazionale a soli 18 anni nella sconfitta contro la Romania (2-1) nel 1964. Ala sinistra dal piede fatato si riconosceva per la sua dolcezza ed eleganza con la quale coordinava palloni perfetti per i compagni. Arrivava anche al gol con una certa facilità e per poco non furono le sue reti a portare nel 1968, in occasione dell’europeo italiano, la Jugoslavia in cima all’Europa. Dopo aver segnato il punto della vittoria in semifinale con l’Inghilterra segna anche in finale con l’Italia, ma Domenghini pareggiò e nella ripetizione gli Azzurri vinsero il torneo. Con la Stella Rossa vincerà ben cinque campionati e lascerà Belgrado solo nel 1975 quando per due anni militò nel Bastia, ma per il suo ultimo anno tornò a Belgrado nella sua Stella Rossa dove qualche anno dopo ne diventerà anche presidente.
Terza leggenda è sicuramente Robert Prosinecki, croato simbolo della squadra più serba di tutte.

Sembra assurdo ma Robert Prosinecki fu tra i più talentuosi giocatori della Stella Rossa, dopo che la società lo aveva prelevato dalla Dinamo Zagabria. Tecnica, classe cristallina, ma un difficile rapporto con gli allenamenti ne hanno limitato la carriera comunque più che positiva. Tra gli eroi della Coppa dei Campioni del 1991, ha anticipato l’addio rispetto ai suoi compagni e da campione d’Europa se ne andò a Madrid al Real. Prosinecki è tra quei giocatori che sono passato tra le top del calcio ispanico, dopo tre anni a Madrid e un anno a Oviedo, Robert prende le valigie e vola a Barcellona. L’ultimo suo grande acuto sarà ai Mondiali di Francia 1998 quando contribuì a portare la Croazia al terzo posto, ma probabilmente il miglior Prosinecki si vide proprio a Belgrado.



Lascia un commento